Racconti

  La stella cometa

Indice racconti

Ali di vento

Caraibi

Il pescatore di stelle

Il presepe di Francesco

Il viaggio

Isolina

La bella addormentata..

La farfalla stanca

Storia di Mi, nota..

La storia dello zaino

Nuvole

 

Racconti
di Massimo Montalbani

Caraibi

La strada incerta e battuta dal sole spietato del torrido agosto sembrava perdersi, disgregandosi, nella foresta. Quel bagno al cenote aveva inesorabilmente privato John della cognizione del tempo, ma ora il sole allo zenit avvertiva che era giunto il momento di fare ritorno da Elizabeth, che di certo lo stava aspettando per il consueto, rituale pranzo allargato della domenica. Ritrovato il sentiero percorso all' alba tra iguane e koapi, si diresse con più decisione verso la costa; vi arrivò mentre un gruppo di giovani turisti, accampati sotto un cerchio di palme, era intento alla spartizione di una noce di cocco faticosamente frantumata sopra una roccia sporgente. Percorse quasi accecato la tavolozza di colori che dal verde cambiava rapidamente in bianco per sfumare al beige, al turchese, all' acquamarina, azzurro, smeraldo, blu e blu cobalto; quando sentì lambirsi le caviglie dall' umido abbraccio dell' acqua girò a destra e si diresse verso sud. Quella striscia sinuosa e infinita tra il grande mare e la spiaggia calcarea, qualche centimetro più in alto, era perfetta per i suoi pensieri: così come pareva essere un labile confine tra due mondi differenti, la lattiginosa via si riempiva di ricordi subito seguiti da nuove speranze e ricorrenti domande, in un incessante alternarsi e rincorrersi al pari delle onde morenti che stava calpestando. A terra, con le sue, una moltitudine di orme, fugaci testimonianze di altre vite, altre storie, altri percorsi. Sorrise alla vista delle piccole forme lasciate dai cuccioli d' uomo, confusi residui di rincorse e stridule grida. Resosi conto della troppa distanza percorsa all' andata ebbe l'impulso di accelerare; lo fece, poi all'opposto decise di abbandonarsi a quel paradiso che ancora continuava a stupirlo; rallentò il passo, chiuse gli occhi e si lasciò guidare dall'altezza dell'acqua, il bisbiglio del vento, il canto degli uccelli e gli echi di voci lontane. Ormai punto indistinto tra il turchese e l'argento fuso del primo pomeriggio, si lasciò alle spalle la miriade di dita schiumanti che invano, ripetute, agognano la presa sulla terra degli uomini. Un lungo cammino che lo avrebbe riportato a casa.
 

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